Passi avanti per i quattro progetti da oltre 30 milioni di euro finanziati dal Patto per il Sud, per mettere in sicurezza contro il rischio geologico del versante più pericoloso di Montepellegrino, quello che sovrasta l’Addaura e Vergine Maria.
Sono state infatti aggiudicate le gare per la progettazione esecutiva e per le indagini che dovranno portare all’avvio dei lavori il prossimo anno. Le aree interessate sono tutte classificate come R3 ed R4, quindi quelle in cui il rischio per la popolazione è indicato come elevato o molto elevato. Insomma quelle in cui in base ai parametri ufficiali vi è un concreto e grave rischio per la popolazione residente.
Sarà la Regione, in accordo con il Comune di Palermo, a gestire la fase amministrativa, in particolare dalla struttura del Commissari per gli interventi contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce. Il Comune mantiene, tuttavia, la responsabilità della Direzione dei lavori.
Tutta l’area di Montepellegrino sui vari versanti è stata oggetto di diversi interventi già dal 2007, ma solo ora si potranno finalmente affrontare i problemi delle due aree in cui è maggiore la presenza umana.
Il maxi intervento è stato diviso per motivi economici e tecnici in quattro lotti, di cui è stata affidata ora la progettazione a due diversi raggruppamenti.
Quello guidato dalla RPA Srl si è aggiudicato due lotti per complessivi 1,1 milioni di progettazione, mentre altri due lotti sono andati al raggruppamento guidato dalla Sering Ingegneria Srl, per complessivi 490 mila euro.
I progetti dovranno essere ultimati entro la fine dell’anno, salvo proroghe legate all’emergenza Covid-19, mentre i lavori dovrebbero poi concludersi entro dicembre del 2023.
Dei quattro lotti, il principale è quello D, relativo all’area sovrastante la borgata di Vergine Maria e più prossima al cimitero dei Rotoli. Qui i lavori avranno un costo stimato di circa 13 milioni di euro, mentre gli altri tre lotti avranno complessivamente un costo di 17 milioni.
Il lotto A, che ha un valore di circa 9 milioni è quello all’interno del quale ricadono le famose grotte con le incisioni rupestri, che potranno quindi tornare fruibili al termine dell’intervento.
Tutti i progetti dovranno essere redatti, per decisione del Comune, in accordo con delle linee guida che tengano conto anche della tutela dell’ambiente specifico dell’area di riserva, approvate dal Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale e redatte con la partecipazione dell’Università.
Per il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Maria Prestigiacomo “si tratta di un importantissimo passo avanti per la prevenzione del rischio e per restituire Montepellegrino alla sua piena fruizione in sicurezza. Un risultato importante anche della collaborazione con la Regione perché questi interventi possano procedere con la massima velocità”.
e che si pensi anche a un rimboschimento con piante autoctone. qualche mese fa, delle associazioni avevano piantato degli alberi nelle zone colpite dagli incendi. servono migliaia di alberi, non poche centinaia. le associazioni non possono fare tutto da sole.
pianterei alberi in tutta la sicilia centrale, la trasformerei in un grande bosco di querce (lecci, sugheri), frassini, carrubi. dobbiamo fermare l’erosone e la desertificazione.
Condivido. Certo è un progetto ambizioso, bisogna non solo piantare ma anche curare, abbeverare, proteggere dal fuoco, vincere interessi mafiosi. Servono anche i terreni non boschivi, per pascoli e agricoltura. Ma anche solo piantare milioni di alberi sarebbe un primo passo importante e necessario.
non so scavare tunnel della metropolitana, ma sono a disposizione per la piantumazione degli alberi
E’ almeno dal Gennaio 2017 l’ultima volta che ci sono andato; ricordo che si puo salire solo da un lato, quello dall’Arenella e via Imperatore Federico. Particolare attenzione andrebbe data pure per quell’altro lato. Senza contare la parete rocciosa sopra il cimitero.
Sarebbe anche il caso, però, che il cimitero non “mordesse” più la montagna; nel tempo ha proprio tagliato, le falde, e allora se gli seghi i piedi è logico che il gigante ti frani addosso…
sarà il caso allora di abolire la morte per decreto?
Oppure di optare per la cremazione o aprire nuovi cimiteri! 🙂
forse sara’ contenuto nel prossimo decreto………
Speriamo bene per una corretta e veloce risoluzione, compresa quella della cura del verde.